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In parallelo alla definizione dell’installazione, una ricerca grafica tesa ad una reinterpretazione della mappa della cittadina evidenziandone la rete dei cortili. La finta mappa pieghevole della città è stampata quindi ad uso dei visitatori dell’installazione.
Brani dei racconti montati nell’audio dell’installazione sono riprodotti sul verso di questa mappa. Inoltre manifesti disseminati per le strade di Favara, con altri frammenti di memorie, cercano di restituire memoria alla collettività, agganciando l’attenzione dei passanti, fuori dallo spazio espositivo.